Non chiamatemi artista, né fotografa e neppure scrittrice.
Ma, se proprio dovete, poetessa che di visioni ha piena la testa.
Respiro la materia e con il mezzo do corpo al sentimento.
Di poesia mi nutro e traghetto l’occhio dove l’animo è più duro.
Spoglio la vita dall’inutile artefatto, fuori dal tempo porto lo spazio.
Di rigore è fatta la mia fotografia e la mia mano nel disegnare si libera, così l’immagine
che inquieta appare nel domandare il senso dell’umano esistere, si fa vicina col segno
di matita e ti fa bambina. Perché i bambini, si sa, non hanno paura della vita e la loro
lingua è fatta di poesia. Eco nell’aria, la parola mia compagna.
Di ogni senso è pieno il mio progetto e senza colpa disturbo l’intelletto.
Creo il silenzio e nell’essenza cerco il compimento, io esoterica del cambiamento.
Fuori dalle regole mi esprimo e di bellezza riempio il quotidiano sentire.
Faccio di versi immagini diverse, perché possa una cosa essere veduta
e dalla memoria riconosciuta.

director Erminia De Luca | photo by Marta Giori

BIOGRAFIA

Di nascita pugliese, milanese per professione. Nasco dalla fotografia, con una formazione autodidatta. Tra il 1994 e il 1999 lavoro in Puglia e a Roma centrando la mia ricerca su tematiche che spaziano dalla natura morta all’autoritratto, in particolare attraverso l’uso del negativo o di trattamenti speciali in fase di stampa. Durante questo periodo di sperimentazione collaboro con il Centro Culturale il Fotogramma di Roma. Dal 1999 mi trasferisco a Milano, grazie all’assegnazione di una borsa di studio biennale che mi permette di frequentare l’Università dell’Immagine del fotografo Fabrizio Ferri. Inizio così a spostarmi “fuori dal sé” trovando nel paesaggio naturale la mia nuova tematica di indagine. I soggetti di questa seconda fase di lavoro stanno in bilico tra la leggerezza e una quasi-astrazione delle forme. Ma, ben presto, il mezzo fotografico inizia a starmi stretto, spoglio quindi le vesti di fotografa e inizio una mia personale ricerca espressiva desiderosa di piegare lo strumento alla riflessione. Così dal 2015 contamino la fotografia di altri linguaggi e mezzi espressivi, arrivando a realizzare dei progetti artistici multidisciplinari, in cui l’immagine fotografica si fonde con il disegno a matita e la scrittura. L’indagine del sentire umano è il tema principale del mio lavoro e, nelle mie esplorazioni artistiche, utilizzo differenti mezzi per dare corpo ad un sentimento rendendolo avvicinabile all’animo attraverso poemi visivi. Oggi mi definisco poetessa visiva.

OPERE/ESPOSIZIONI

2019 è invitata dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi ad esporre il lavoro “E ora dipende da te”, tratto da “Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino” di Carlo Collodi. Nella sede dello Storico Giardino Garzoni Casa delle Farfalle.

2017 in occasione della Milano Photo Week espone il lavoro “Il paese che è laggiù”, con la produzione del libro “Paese che porti paesaggio, grazia dei sensi, la poesia t’incanta”, scrive per lei il poeta Salvatore Ritrovato.

2016 è invitata alla mostra “Chiamatemi Ismaele” dal romanzo di Herman Melville, Moby Dick, a cura di Eduardo Simone, nello spazio Papel di Milano con l’illustratore Giovanni Robustelli e lo scultore Raffaele Pentasuglia.

2013 espone nell’ambito della collettiva fotografica “Intimo Anonimo” di Milano a cura di Marta Giori e Elio Grazioli, Milano, artisti: Gianluca Codeghini, Erminia De Luca, Paola Di Bello, Carlo Fei, Claudia Losi, Sergio Lovati, Luca Scarabelli, Alessandra Spranzi.

2010 nel mese di novembre viene invitata dai Masbedo a partecipare alla mostra-laboratorio In Cantiere curata da Luca Bradamante a Milano.

2009 espone il lavoro “In perpetuo” alla manifestazione Fotografia Europea a cura di Elio Grazioli. In questa occasione scrive per lei lo studioso Antonio Prete. Nel 2009 Siniscalco Arte di Milano ha esposto opere di Erminia De Luca e Michele Lombardelli affiancate ad opere di Odilon Redon, Georges Rouault, Christian Schad e Franz Von Stuck nella collettiva “Incontri Imprevisti”.

2007 espone i “Cantici” presso la Galleria Sottopasso della Stua del Centro Nazionale di Fotografia di Padova. La mostra è corredata da catalogo con testi del curatore Enrico Gusella e di Elio Grazioli.

2006 viene invitata da Anna Barbara, architetto sensoriale, a realizzare sette immagini per il libro “Architetture invisibili” pubblicato dalla casa editrice SKIRA.

2005 realizza l’immagine “Gaia” per la copertina di Parametro, rivista internazionale di architettura e urbanistica. Nel settembre 2005, grazie all’incontro con Paola Barbara Sega, inaugura una personale alla galleria Il Diaframma di Milano e presenta il catalogo “25 ASA”.

2003 partecipa, con un progetto speciale, alla manifestazione Arte all’Arte a cura di Elio Grazioli e Hou Hanru. Le immagini “Cieli cerulei” in formato di video clip, restano parte della collezione permanente del Museo della Mezzadria di Buonconvento e costituiscono inoltre il corredo iconografico della Guida del viaggiatore di Arte all’Arte 2003.

2001, a seguito dell’incontro con il critico Elio Grazioli che le commissiona un lavoro per la rivista di arte contemporanea Ipso Facto, partecipa ad un anomalo evento artistico, “Un altro tavolo per Marcel Duchamp (e Costantin Brancusi)” (Milano 2002), con un ritratto dello stesso Grazioli.

1999 partecipa alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Il Mattatoio, Roma).

1995, con il lavoro “Rosa”, partecipa alla collettiva “Omaggio a Tina Modotti” a cura di Maristella Campolunghi. Il Fotogramma (Roma).

1995 inizia una sperimentazione sulle inversioni dei toni che si espliciterà nel lavoro “Autoritratti”, esposto nella mostra collettiva de Il Fotogramma “D’Apres Claude Cahun, Autoritratto al femminile” a cura di Francesca Vitale (Roma 1996).

1994 partecipa alla III Rassegna Internazionale di Arte Fotografica di “Photogrammatica” a Roma, poi con la serie “Ritratti” viene selezionata per la IV edizione del premio Sebastiano Oschman Gradenigo a cura de Il Fotogramma (Roma).